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TANGO PODCAST IN ITALIANO – Numero 16 – Juan Carlos Cobián

In questa puntata del Tango Podcast, parleremo di Juan Carlos Cobián, una personalità di grande importanza nello sviluppo creativo del tango.
Nato nel 1896 a Saavedra, in Argentina, Cobián ha iniziato a studiare musica all’età di sette anni a Bahia Blanca, dove ha poi trasferito la sua attività a Buenos Aires, diventando pianista di cinema muto.
Nel 1913, Cobián iniziò a lavorare con il tango, integrando l’orchestra di Roberto Firpo e il quintetto di Gennaro Sposito e componendo i suoi primi tanghi, come El Botija, El Orejano e El Motivo.
Cobián ha avuto un grande impatto sullo sviluppo del tango romanza e del tango cantabile, e ha anche sperimentato con le armonie, superando concettualmente gli standard dell’epoca.
Inoltre, Cobián è stato un innovatore come pianista e direttore con il suo sestetto tra il 1921 e il 1923, e ha lavorato in stretta collaborazione con Osvaldo Fresedo e Julio De Caro.

Potete ascoltare i seguenti brani:

Mi Refugio – Anibal Troilo
El Motivo – Orquesta Tipica La Furca
Los Mareados – Malena Muyala
Rubì – Juan Carlos Cobian  canta Francisco Fiorentino
La Casita De Mis Viejos – Armando Pontier canta Julio Sosa
Nieblas del Riachuelo – Osvaldo Fresedo canta Roberto Ray

Pobre Paica – Carlos Gardel

Cortina iniziale: Junto a Bach en Leipzig – Nestor Vaz Tango Trio
Sottofondo: Mi Refugio – Agustin Carlevaro

Durata: 30′ 19”

Bibliografia:
El Libro del Tango – Cronica & Diccionario – 1850 – 1977 – Horacio Ferrer – Editorial Calerna

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3 commenti su “TANGO PODCAST IN ITALIANO – Numero 16 – Juan Carlos Cobián”

  1. ciao Ernesto,

    vado un po’ a gambero nelle tue accurate selezioni di brani ed allora riascoltando dal n. 16 al 20 (sono ancora in ascolto) mi verrebbe in mente di chiederti di farci risentire altre interpretazioni della brava Malena Muyala e qualcosa quando lo riterrai più opportuno sulla Vanguardia y contemporaneo (Astor Piazzolla, Fernando Solanes, Roberto Alvarez, Saul Cosentino, Horacio Ferrer, Fabian Mertero, Nicolas Ledesma). Fatta eccezione per Astor Piazzolla gli altri li ignoro e li ho scaricati dal sito http://www.emigratisardi.com da un articolo “Un’isola di musica, Baires Tango, luglio 2009 al teatro lirico di Cagliari, concerto tenuto dall’orchestra Minimal Flores del Alma”. Mi piacerebbe saperne di più sulla storia dei pezzi e dunque sugli autori dei testi (peraltro i brani sono stati già segnalati ma che so qualche curiosità sui pezzi… ). Autori che spesso sono anche compositori e musicisti. Scusami per il disordine nel porti i quesiti confondendo gli stili e le epoche, come dire intanto chiedo, poi valuti tu… dopotutto il tango è un mare magnum… e da poco sto cercando di saperne di più. Condivido quanto scritto da Maria e Roberto (podcast n. 48) sui pregi del tango senza aggettivi che lo precedono (tango nuevo o electrotango…), ma d’altra parte in questi anni si è dato vita ad una nuova corrente ispirata forse per avvicinare di più i giovani al tango, dimenticando che il tango non è etichettabile, non è circoscrivibile, è più di una tanda, non è legato a quello o quell’altro autore ecc., il tango è tutto, è un assolo di bandoneon, è l’interattività di strumenti, canto e ballo, è lirismo, è milonga (pista o luogo o ritmo), è contaminazione di generi e di balli (canyengue candombe ecc.), è musica di ascolto (Piazzolla), è ballo, è improvvisazione, è osservazione, è chiudere gli occhi, è un abbraccio tra mondi e culture diverse, il tango per questa forte capacità di comuicatività espressiva legata alla sensibilità dei suoi interpreti non ha egide che lo governino o lacci che lo imbriglino, al contrario accoglie tutto nel suo “ventre” o ” respiro” o ancora “ritmo”… l’importante è il tango… GRAZIE e a presto Mariarita

  2. Ciao Ernesto,
    un grazie per il bellissimo e interessantissimo tangopodcast..veramente non perdo un lunedì..è fatto molto bene..complimenti…ciao giulio.

  3. Buonasera Ernesto.
    Ormai quello del lunedì è un appuntamento che attendo con ansia, e puntualmente trovo qualche sorpresina ad aspettarmi.
    Stavolta ho avuto modo di rendermi conto che non avevo mai ascoltato “Pobre Paica” cantata da Gardel…
    Grazie, Buon lavoro per le prossime uscite!
    Raimondo

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