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TANGO PODCAST IN ITALIANO – Numero 2 – La storia del Bandoneón

https://youtu.be/dfn6EK58PxwIl Tango Podcast in Italiano è un podcast che mira a diffondere la cultura del tango attraverso materiale didattico.

Nel numero di questa puntata, si parla del bandoneón e del suo ruolo nella storia del tango.
Il bandoneón è stato inventato da Carl Frederic Uhlig nel 1830 come sostituto portatile per l’organo da chiesa.
Tuttavia, è stato presto adottato dai contadini della Baviera per accompagnare le danze collettive all’aperto e si è diffuso in tutta la Germania.
Quando il bandoneón è arrivato a Buenos Aires, è stato utilizzato nelle orchestrine “arrabaleras” per suonare il tango, anche se non era molto conosciuto o popolare.
Tuttavia, ci sono stati molti problemi nell’utilizzo di questo strumento a causa della mancanza di tecnica e di
conoscenza su come suonarlo e ripararlo.

Potete ascoltare i brani:
Paso a Paso – Juan “Pacho” Maglio
Pelele – Alfredo Gobbi
La Cumparsita – Pedro Maffia – Pedro Laurenz
Pura Maña – Alfredo De Angelis
La Mariposita – Osvaldo Pugliese
Te aconsejo que me olvides – Francisco Lomuto
Amurado – Carlos Gardel – Pedro Laurenz

Durata: 30′ 26″

Bibliografia : El Libro del Tango – Cronica & Diccionario – 1850 – 1977 – Horacio Ferrer – Editorial Calerna

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3 commenti su “TANGO PODCAST IN ITALIANO – Numero 2 – La storia del Bandoneón”

  1. Grazie, Laura e Ernesto, per la puntata. Molto interessante quanto avete detto sulla scelta del bandoneon. Non ci avevo mai pensato e mi convince di più, oltre che piacermi, la vostra spiegazione, rispetto a altre che sono un po’ “di maniera”. Certo, molto più facile sarebbe stata la fisarmonica; per giunta a fine ottocento e nei primi decenni del novecento la presenza di immigrati italiani cominciava a essere consistente. No, si sceglie la strada più difficile. Quella che però avrebbe portato a un prodotto culturale originale, unico, creolo. Quando mi capiterà in milonga di ballare Mandria o Felicia, tipici tanghi creoli, lo farò con gioia ancora maggiore.

  2. Grazie Mariarita per le tue parole d’incoraggiamento ed apprezzamento. Infatti, per chi non è nato con il tango come colonna sonora di “tutta la sua vita” è un pò difficile entrare nei meandri del genere. Credo che per un europeo non sia facile un ascolto disimpegnato, o meglio il tango richiede attenzione. Diversamente per i rioplatensi è la cosa più naturale del mondo, e persino chi come me durante l’adolescenza considerava il tango come cosa da vecchi e le parole dei testi come cosa molto kitch, è innegabile che il tango ha fatto parte de la colonna sonora della nostra vita. Un pò come potrebbe succedere a un napoletano, ad esempio, con la musica tradizionale napoletana.
    Hai ragione fare un podcast ogni settimana richiede molto impegno e lavoro, ma lo facciamo volentieri quando ci lasciano commenti come il tuo.
    Ernesto

  3. Essendo ignorante in fatto di musica da tango, non posso ancora formulare impressioni sulla musica poichè la devo assimilare nei suoi colori e nei suoi umori. Sto ascoltando e riascoltando tutte le vostre interessanti selezioni (dal numero 1 al 41 di oggi) ed ogni tanto vado a vedere il sito todotango per i testi. Certo il lavoro di studio è tanto! Abituare l’orecchio al ritmo, allo stile, alla melodia… E’ un mondo nuovo che si apre all’orizzonte, e, al momento, posso dirvi grazie di cuore per tutto il vostro impegno nell’entusiasmante ricerca delle incisioni più caratteristiche delle varie epoche del tango. Ballo da più di un anno e devo dire che il tango è sempre un’emozione, è sempre un viaggio! Mariarita da Roma

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