In questa puntata del Tango Podcast, si parla di Francisco Canaro, noto anche come “Pirincho”, una figura emblematica del tango.
Canaro è nato in Uruguay nel 1888 e si è trasferito in Argentina a causa della povertà della sua famiglia.
Ha iniziato a lavorare come venditore di giornali a 10 anni e ha imparato a suonare la chitarra da autodidatta.
Ha poi iniziato a suonare il violino e ha formato il suo primo trio con Rodolfo Duclós alla chitarra e Martín Arrevillaga al mandolino.
Ha incontrato il bandoneonista Vicente Greco che ha avuto una grande influenza su di lui e ha dato il nome di Orquesta Tipica alle sue orchestre.
Canaro ha iniziato a comporre il suo primo tango, Pinta Brava, nel 1912 e ha avuto successo nei balli per studenti.
Nel 1917 ha fondato la prima orchestra spettacolare con Roberto Firpo, e ha continuato a comporre e suonare il
tango fino alla sua morte nel 1964.
Potete ascoltare i seguenti brani:
Madreselva – Orquesta Francisco Canaro, canta Carlos Gardel
Destellos – Orquesta Francisco Canaro, canta Carlos Roldán
El Pollito – Orquesta Francisco Canaro
Reliquias Porteñas – Orquesta Francisco Canaro
Pinta Brava – Orquesta Francisco Canaro
Se dice de mi – Orquesta Francisco Canaro, canta Tita Merello
Duelo Criollo – Quinteto Don Pancho
Tomo y Obligo – Orquesta Francisco Canaro, canta Carlos Gardel
Durata: 32′ 11”
Bibliografia :
El Libro del Tango – Cronica & Diccionario – 1850 – 1977 – Horacio Ferrer – Editorial Calerna
4 commenti su “TANGO PODCAST IN ITALIANO – Numero 6 – Francisco Canaro”
Salve, la discrepanza dipende dal fatto che ci sono due “Pinta Brava” differenti, una composta da Charlo e l’altra da Canaro.
il brano Pinta Brava è stato composto da Canaro? In alcune risorse pare sia da attibuire a Charlo…
Un grande GRAZIE per l’immenso e altrettanto prezioso lavoro che ci regalate!!!
Annalisa,
Il tuo commento ci incoraggia a continuare nella ns. iniziativa, grazie. Per quanto riguarda le traduzioni: è qualcosa che abbiamo in mente, ma non è un compito facile, neanche per uno nato è cresciuto nel Rio de la Plata in quanto buona parte delle parole dei tanghi sono scritte in lunfardo, una sorta de gergo, un pò come l’argot francese, o lo slang degli americani, tanto per capirci. Questa particolarità rende, a mio modo d’intendere particolarmente difficile una traduzione che sia veramente tale, rendendo esattamente il senso di quello che viene detto in tutte le sue sfumature.
ciao Laura ciao ERnesto ,sempre grazie per cio che fate, molto molto piacevole.Una piccola domanda per voi: non conoscendo lo spagnolo ma desiderando ballare con una maggiore consapevolezza, come posso fare ad avere le traduzzioni dei brani. Ho comunque in animo di studiare una lingua cosi importante. Ancora auguri ,buon anno e buon lavoro Annalisa, pazzaxiltango